domenica 30 ottobre 2011

Se rivoluzionarsi significa dormire.

Legata ad un filo d'erba.
Che si infila nei miei capelli ogni qualvolta calpesto questo humus che sa di me, della terra come del mare, delle nuvole grigie cariche di pioggia come del sole che si va a proteggere dietro un manto candido, attendendo il momento giusto per far capolino.
Come quelle gocce che stentano a cadere.
Come il giorno che va a dormire, stanco di girare tra un'ora e l'altra e correre perchè ancora, non si faccia notte.
Tra un arco di violino e un tappeto di piano, lascio che le parole danzino.
E ancora una volta, la paura sparisce.
Dopo aver corso tanto.
Dopo essermi così tanto allontanata da me stessa, per riscoprire ancora la paura del giorno che rinasce e che ennesimamente, non mostra me stessa in quello specchio d'acqua che, disperatamente, ricerco.
Tutta la stanchezza di me, scivolata via come dopo uno shampoo, per ridere ancora delle lacrime che si soffocano in gola.
Guardo ancora fuori.
E mi soffermo su quelle nuvole che mi guardano, dolcemente, come a sorridere di un giorno che sta per morire, consce che domani, ne sarà un altro.
Ed io....dovrei nascondermi tra la folla?
Dovrei avere ancora paura del buio?
Dovrei ancora sognare di coprirmi di nero, per non farmi vedere?
Dovrei ancora correre, per non fermarmi ad ascoltare il mio cuore????
RIDO!!!! RIDO!!!! RIDO!!!!!
Sono io, che rido alla mia mancanza di pazienza.
Sono io, che sogno di rivedere il mare, quando mi manca tanto da sentirmi morire.
Sono io, che ho paura di stringere i pugni e rivestirli di piume, perchè non si raffreddino al vuoto del mio cuore.
Sono io, che stanca, non appaio allo specchio, perchè diafana, mi nascondo dietro occhi bordati di nero. SONO IO!!!!! Quella che vedo allo specchio.
Ed il mare è terrificante ma fa parte di me.
Quella metà che manca quando non posso vederla ma sbatte sugli scogli,
quando urlo di rabbia.
Mentre l'altra metà...attende che il mare si calmi e torni dentro i suoi argini, per lasciarsi abbracciare dalla terra.
ED IO....SONO QUESTO DIFFICILE ABBRACCIO TRA TERRA E MARE.
DIFFICILE PERCHE'....SI LASCIA, PER RITROVARSI, PER NON MORIRE DI SOLITUDINE.

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