lunedì 10 ottobre 2011

Mancanza di (fa)me.

Vorrei liberare la mente.
Per riassaporare la bellezza delle piccole cose.
Per riaccendere in me il gusto per la Meraviglia.
Quando ogni cosa al mio sguardo appare perfetta, tranne Me.
Ogni singolo battito del cuore cela l'umore che non appare e che tracima leggermente nella coda dell'occhio, quando guardo di sbieco il tramonto correre veloce sulle nuvole e pitturarle di rosa, per accompagnare la notte che arriva, dimentica del giorno.
Ed i miei occhi sembrano posarsi sempre e solo in punto.
Fermo. Unico.
Che non lascia Spazio attorno, se non la mia necessità di sentire il calore di un abbraccio, che non ha bisogno di parole.
Devo. Prepotentemente. Essere. Me.
Ma in questo momento mi devo essere allontanata.
Rintanata sotto le coperte al primo freddo.
Rinsecchita nello sguardo che non riesce a scendere in profondità.
Dimenticata dell'Essere (come esplodere di noia... mi verrebbe da dire..) che non può permettersi di mettere un piede dopo l'altro a caso, ma è conscio di vivere e modificarsi, per non accontentarsi di sopravvivere.
Ed è proprio quello, dannazione, che sto facendo: SOPRAVVIVERE.
Perchè non riesco a sentire nessun fremito in me.
Nessuna Emozione che mi prenda per mano e mi illumini.
Nessuna voglia repressa di modificarmi.
Ma solo stare in attesa. Di cosa? Di riprendermi quello che ho perso.
La gioia. Il calore. L'amore per me stessa.
Vorrei tirar su la lampo del giubbotto e chiudere gli occhi.
E aspettare qualcuno che mi dica? "ehi, c'è qualcuno lì sotto?"

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