lunedì 25 marzo 2013

Respirando di sguardi.

Ho voluto riscoprire la bellezza degli occhi chiusi,
in quell'attimo in cui, appena assopiti,
riaddormentati smettavano per un attimo di battere le ciglia
per riaccendersi un istante dopo, nell'accecante baluginio dei colori.
Come un limpido bagliore,
riscoprire gli oggetti intatti e ricontarli,
dai libri al tavolo, dal tavolo al letto,
come se vivessero in un'altra dimensione.
Come se un'istante di pura apnea,
significasse una vita intera.
Ho vissuto.
Sono certa.
Un'altra vita altrove.
Durata solo un secondo, ma così piena come se ne avessi avute mille altre,
di storie da raccontare, altre da me.
Come se avessi potuto riflettermi nello specchio dell'anima,
per scoprire un'altra anima, pregna di vita, quanto la mia.
Come se dentro, mantenessi mille altre me, diverse da me.
Camminando da un luogo all'altro,
da un leggero e immoto fresco sul volto,
per riscoprire come il tempo stesso,
non abbia paura di scolpirti sul volto le proprie orme.
E tu, te le porti dietro l'occhio,
in piccoli segni sotto le borse degli occhi,
nella raggrinzita pelle delle mani e sotto i piedi, brucianti di fatica.
E solo un attimo ti fermi a respirare, immobile,
per farti rapire dagli occhi e di chi di occhi, è fatto.

mercoledì 20 marzo 2013

Mancando un attimo.

sarà speciale.
sarà magico.
sarà un immoto respiro del tempo.
saranno fugaci nuvole bianche.
un soffio argentato sui capelli.
un rossore inaspettato a mille attimi di gioia.
sarà un nuovo inizio.
come ogni fine di un vecchio capitolo,
che lascia posto alla rinascita.
saranno battiti di ciglia,
a tempo con la musica.
saranno abbracci e sollevamenti di parole.
saranno sguardi rubati al buio.
carezze sul mondo.

sabato 9 marzo 2013

Sono.

ogni volta che guardo fuori di me,
vedo ciò che non sono e non vorrei divenire.
sarebbero lacrime sprecate.
colori accesi nel buio.
pioggia persa nel vuoto.
labbra livide divenute rosee.
cerchi schiusi in forme mancanti.
e quel languido vuoto conterrebbe noia.
punti di sospensione.
frecce mirate al bersaglio.
buchi nelle tasche piene.
Io. Sono.
Tutte le sfumature di blu che ridono quando la notte cerca di trasformarle in nero.
E devo solo riaprire gli occhi,
per ritrovarle sotto, gli occhi.
Appena, schiuse tra l'anima e il terreno sotto i piedi.

Congiungersi. Con sè. Dentro sè.

Torna il sole.
A sfiorarmi il viso con le sue lunghe ali bianche.
Ad imbrunirmi le gote di rossore e sorriso.
Col capo chino all'indietro vedo i tuoi capelli sciolti sulle spalle.
Sanno di terra e cieli, nuvole e silenzio.
Come rami giungono ai miei piedi e di radici ,alle punte mie.
Il cielo si congiunge col mare, come un matrimonio eterno ed annunciato.
Ed io. Posso ora trattenere il fiato, lungo di carezze e sogni.
Fino a che il blu non divenga nero.

martedì 5 marzo 2013

Le api. La carta dei giornali.

Non ho più tempo per una tazza di caffè.
Mi raggomitolo attorno alle lenzuola,
tenendo stretto un lembo come se fosse la copertina di Linus.
Sbatto appena le ciglia, dietro un flebile fascio di luce.

Non ho tempo per i rituali.
Non mi appartengono ed io non appartengo a loro.
Ho tempo per una passeggiata, anche sotto la pioggia.
Per una nota disambigua che si inerpica tra la coda dell'occhio e l'angolo del cuore.
Per una poesia dimenticata e ritrovata.
Per la scelta del colore del giorno.

Ho tempo per la gentilezza nel vivere.
Per i passi leggeri e appena percepiti.
Per l'angolino in cui sto sempre bene.
Per la totale mancanza di inadeguatezza.
So. Esattamente. In quale posto voglio vivere.
Dove voglio stare. Quali attimi scegliere per stare bene.
Ed oggi ho deciso che non ne sprecherò nemmeno uno.
Non utilizzerò mai una parola greve quando, chi mi ascolta,
non ne conosce il significato.
Non adatterò il tempo al mio tempo.
Non starò ad ascoltare risa che non si attagliano alla mia gioia.

Attenderò. Come sempre.
Il momento perfetto.
Per osservare la gioia dietro l'ombra e accorgermi,
che ne sto piangendo fuori il cuore.