martedì 15 novembre 2011

Di sott'ecchi.

Guardo il mondo sempre e solo di sott'ecchi.
Per scorgere l'immenso che volge da una prospettiva obliqua.
Al mondo intiero, sono solo ombre.
Per te, è il mondo.
E' riconoscere quell'unica goccia di sangue da cui sai di essere nato, che ogni altro luogo ha cancellato con un colpo di spugna.
Sono i luoghi mentali, che contano.
Quelli fisici, li conosciamo tutti.
Troppo semplice, inerpicarsi nel baluginare della nebbia, a tratti, confutandosi col nulla.
Semplice, eh?!
Ma sì, le mie malinconiche elucubrazioni che rinsaviscono solo ed unicamente guardando la luna,
in special modo quando accarezza il mio sguardo, tra una nuvola e l'altra.
E facendomi l'occhiolino, mi invita ad abbandonarmi al sogno, non al sonno.
Quel magico attimo di semincoscienza che mi ri-conduce ai suoni della mia nascita.
Lì, ero solo ed unicamanente "quella" goccia di sangue.
Lì, potevo roteare e creare arabeschi dove i colori non erano ancora stati generati.
Lì, potevo cantare di parole ignote e ridere nei cieli sconosciuti della creazione.

Allorquando, imparai a respirare,
respirai il respiro del mondo.
Percepii la natura come unica genitrice.
Riconobbi l'abbraccio degli alberi che si elevano al cielo,
per ritrovare l'armonia di cui facemmo parte,
come cellule di un unico corpo.
E allungai i miei arti per ricongiurmi alla Madre Terra,
come radici che non abbandoneranno il proprio grembo.

Al volgere del giorno,
torneranno le ombre ad abbracciare il mio cielo.
Avranno i colori dell'alba
e il fresco sorriso del mare,
che si ritira tra le sue braccia.  

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