venerdì 19 agosto 2011

Guardare l'orizzonte.

Spazi sterminati.
A perdersi tra i colori di una terra che mischia.
Come una tavolozza disordinata e al contempo, perfetta.
Silenziosamente avvolta tra il mare ed i monti.
Avvolta nelle poche nuvole che lievemente, ne accarezzano i capelli.
Le fronde svolazzano e sostengono il peso del vento, amato vento che accompagni ogni centimetro di questa terra, così priva di esseri umani e per questo, ricca solo di se stessa.
Percorsi ripidi e inerpicati, che lasciano gli occhi a seguirne i contorni, come di una dura madre battagliera e forte, che amorevolmente accoglie, ma lascia andare.
Il cuore vede ciò che gli occhi non raggiungono, l'anima rapita dal sogno si lascia andare al mare, dove ogni uomo rinasce, per sentirsi infante che ritrova le proprie radici.
A piedi scalzi, immersa nell'acqua fino al collo, vedo il cielo terso sopra di me e sento le mie estremità divenire radici.
Sono. Semplicmente. Parte di questo humus. Parte di questa Terra.

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