venerdì 15 luglio 2011

quattro passi in un sorriso in fondo agli occhi.

quanto tempo ho trascorso pensando che la vita degli altri fosse sempre migliore della mia, che dentro di me mancasse qualcosa, credendo di aver bisogno di continue gratificazioni, comprensioni, vicinanze emotive.
e perdendo troppo tempo nel "chiedere" agli altri, ma non a me stessa, quello che credevo mi mancasse.

quanto tempo...passato nel buio piu' profondo, nell'inquietudine della mia anima, che non trovava mai riposo e pace, e cercava senza sosta al di fuori di se stessa, quello che già conteneva.
quante paure, ingiustificate, che hanno riempito gli spazi vuoti di vergogna, di ansia, di possessione e pazzia, nella ricerca esasperata della condivisione, del superamento dei propri limiti, della paura di sentirsi deboli e fragili, di fronte a se stessi.
quanto nero...cerchiato negli occhi, stritolato attorno al cuore, per non far uscire quel rosso sangue di cui sono fatta, quella passione che mi anima e mi spinge a vivere ogni emozione allo stremo delle mie forze.

quanti errori....con la certezza di essere nel giusto, quando di giusto c'era solo la mia impossibilità a crescere, nell'ingigantire ogni piccolo dramma esistenziale, come se fosse l'ostacolo insormontabile ed insuperabile ultimo della mia vita.
e quanta poca voglia di leggerezza, di quella sottile voglia di gioia che diventa, ogni momento, più grande, fino a riempirti all'orlo.

oggi credo di essere, finalmente, giunta a raggiungermi, ad amarmi come sono, a guardare i miei occhi liberi dai capelli sul viso e a sorridere di ogni difetto che ho.
a sorridere del mio fisico buffo e insolito, a lasciarmi alle spalle ciò che mi ha sempre impedito di spiccare il volo e ad aprire il mio cuore all'allegria, alla bellezza di rendersi trasparenti e a vivere la mia vita, non quella degli altri.

da poco un amico mi ha detto di avermi visto in foto allora...ed io che credevo che lui non conoscesse il mio aspetto di circa vent'anni fa... e mi ha risposto "ma eravamo dark..." ed è vero....
rincorrere quella parte di me che credevo fosse sepolta, mi è costato rinnegare ciò che sono, le mie radici, i miei amori.
ma quando mi sono ritrovata allo specchio, mi sono detta "ben ritrovata" ed ora posso guardare in faccia il mondo, sorridendo quando gli altri hanno bisogno di gridare per mostrare al mondo la propria felicità.
i miei silenzi sono comprensibili solo a chi mi conosce, come chi mi aveva detto che solo la distanza può generare un affetto vero....

se penso a tante piccole cose che per altri sono insignificanti, comprendo quanta sorpresa e curiosità c'è nei miei occhi....
e oggi capisco di essere libera di vivere ogni secondo col naso all'insù, felice di essere me...

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