mercoledì 23 febbraio 2011

Il viaggio di Hermann


Hermann ha fatto un lungo viaggio.
Ha percorso sentieri irti che da Itaca portano al mare, dimenticandosi della sua terra, per ritrovarla in sogno.
Ha conosciuto battaglie con cui l’uomo ha cancellato i suoi stessi passi e violentato il grembo delle Madri in attesa.
Ha baciato la terra sofferente e amato gli alberi, il loro primo respiro e l’ultimo, il più dolce, quello del ricongiungimento con il grembo Materno.
Ha saputo ridere e beffarsi di se stesso quando, guardandosi allo specchio, ha riconosciuto le proprie miserie e le ha dipinte di rosso, perché potessero essergli di monito per ogni delitto commesso nei confronti dei deboli, dei derelitti, degli emarginati.
Ha negato se stesso, calpestando le proprie radici e rinascendo dai propri sogni.
Ci dato in dono un film mai girato, immaginifico, quanto crudo, raccontando le sue visioni in capitoli di storia dell'Umanità.
Si è vestito di bianco candido in Amore :"adesso fidati, fidati di me....rideremo di nuovo e stavolta sara' per noi...un riflesso incontrollato una carezza, un gesto, a volte un ritorno - Il pianeta perfetto", come di rosso infuocato per urlarci tutte le cattiverie umane "ma sotto i cieli immensi c'è una terra da spartire e infliggere le regole distruggere per costruire - "Moses".
Ci ha travolto per non renderci dimentichi che la Creazione è Madre e figlia della natura femminile dell'Umanità ed essa soltanto può essere Speranza di Redenzione e futuro da accogliere "madre, di tutti i poeti, raccogli solo i figli di disgrazia e poi allontanati, mettiti i guanti, mettiti artigli per dimenticare, la seduzione per i giornalisti e l'attenzione per le borse nere poi torna a casa, prepara il pane e che ai tuoi uomini non manchi il pianto - "Love is talking".
Ha sussurrato all'Anima con sofferenza, che "l'errore rende liberi soltanto se libera è la grazia...lasciate che vi accarezzino le ciglia dell'amore ed i ricordi che bruciano in petto e non dimenticate le parole degli occhi, degli ultimi respiri e cominciate a respirare -"Avanzate, ascoltate".
Hermann sa che nei sogni si racchiude il seme della rinascita e ci racconta "ho visto un sogno in fondo all'anima che mi parla, che mi spinge a non cadere e non dimentica" e ancora "ma la mia vita canta d'amore, la mia vita è pazza d'amore"- "Io ho visto" e ancora "E improvvisamente il silenzio lasciò parlare l'amore così lontano dalle nuvole così vicino al mare come affrontare l'impossibile che pure vuoi toccare come le stelle che si attraggono per esplodere e creare - "Achab in New York" ": l'Amore come unico mezzo per Ri-generare.
Ha immerso i piedi nel fango delle miserie umane: "il re è infallibile nel centro esatto il corpo in vendita versato il sangue e se non vuoi nemmeno l'ombra di un sogno e l'abitudine al margine è il solo tuo desiderio "Sartre Monstre", "Dove sei? Dove siamo? Tutti in fila a scegliere uno stile che decide per noi dominando il nulla il passato non si cancella ma si doma con la masticazione "Good mornign, mr. Monroe!" ".
Ci ha ricordato la Bellezza del Creato, l'immensità del Cielo che si apre dopo un giorno di Pioggia e la poesia che sta nella vita di ogni Creatura "e all'alba scendere uscire nelle strade amando l'amore che non c'e' - "Johnnie and Jane".
E' in noi, il lavoro da compiere ogni giorno, come impegno per la Vita, come senso da riconoscere in ogni nostro gesto.
Hermann ci ha rammentato un dono che è insito in ogni essere umano, quello della libertà, del pensiero che non si può fermare al limitante del nostro piccolo mondo quotidiano.
Nei nostri passi sulla terra umida c'è ciò che siamo.

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