sabato 5 febbraio 2011

Il destino.

Mi sono sempre chiesta il perchè di percepire con cristallina trasparenza il significato recondito delle cose, ogni afflato che dia vita alle creature dell'universo, ogni raggio di sole che accarezzi e protegga l'uomo, crescendolo nella poesia del tempo.
I pensieri che dal sonno conducono alla veglia, sono divenuti polvere da calpestare e stelle da rimirare.
Le ore che precedono il tramonto sono la culla, da cui abbeverarsi, perchè la creazione avvenga sotto un tetto ove ripararsi dal vento ed io ne sento dentro ogni battito, ogni desiderio, ogni segnale di vita.
Nel momento esatto in cui ciò avviene, sento la serenità scorrere nelle mie vene, come se percorressi i primi passi su questa umida terra e non provassi timore del tempo che scorre.
Mi rimiro attraverso un vetro di foglie autunnali e di gocce di sole e non attendo altro che me stessa, a rinnovare la mia gratitudine per ciò che la vita mi ha dato.
Le radici che nel mio grembo premono sono le gioie che il dolore ha attutito, ma non ha cancellato la meraviglia, lo stupore e l'accoglienza per i colori dell'anima.
Ed io sorrido ad un destino tanto docile, quanto splendido.

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