martedì 5 marzo 2013

Le api. La carta dei giornali.

Non ho più tempo per una tazza di caffè.
Mi raggomitolo attorno alle lenzuola,
tenendo stretto un lembo come se fosse la copertina di Linus.
Sbatto appena le ciglia, dietro un flebile fascio di luce.

Non ho tempo per i rituali.
Non mi appartengono ed io non appartengo a loro.
Ho tempo per una passeggiata, anche sotto la pioggia.
Per una nota disambigua che si inerpica tra la coda dell'occhio e l'angolo del cuore.
Per una poesia dimenticata e ritrovata.
Per la scelta del colore del giorno.

Ho tempo per la gentilezza nel vivere.
Per i passi leggeri e appena percepiti.
Per l'angolino in cui sto sempre bene.
Per la totale mancanza di inadeguatezza.
So. Esattamente. In quale posto voglio vivere.
Dove voglio stare. Quali attimi scegliere per stare bene.
Ed oggi ho deciso che non ne sprecherò nemmeno uno.
Non utilizzerò mai una parola greve quando, chi mi ascolta,
non ne conosce il significato.
Non adatterò il tempo al mio tempo.
Non starò ad ascoltare risa che non si attagliano alla mia gioia.

Attenderò. Come sempre.
Il momento perfetto.
Per osservare la gioia dietro l'ombra e accorgermi,
che ne sto piangendo fuori il cuore.

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