domenica 13 marzo 2011

Sembrano trascorsi 40 anni. Non 6 mesi.

Sembrano trascorsi 40 anni, non 6 mesi.
Anni in cui ho viaggiato per il mondo, cercando quello che la mia anima si rifiuta di vedere.
Anni in cui mi sono specchiata attraverso la pioggia, per trovare le foglie ad accogliermi come un tappeto morbido e delicato.
Anni in cui mi sono chiusa in un bozzolo, per paura di guardare fuori.
E quel bozzolo aveva la forma di braccia umane, braccia materne, con quel calore che non si trova altrove.
Ho cercato di spegnere il vuoto con parole non mie, che sapessero di corallo, di rosso fuoco o di nero all'imbrunire.
Ho dipinto arcobaleni, per attraversare il limite tra la realtà e il sogno e realizzare a piene mani nuvole di cartapesta.
I colori che vedevo erano fermi tra l'iride e la pupilla, in quel non-luogo che riconosce le ombre e risiede nell'anima.
Ho abbandonato, per lasciar andare e costruire me.
Ora, il tempo mi ha lasciato.
E a me sembra passata una vita.
Ora, sono io a non voler lasciare andare.
E a chiedere, di ritrovare.

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